Documento del 26 ottobre 1996

Il saluto di ALCEI al 2° Convegno Nazionale di PEACELINK

Statte (TA) 26-27 ottobre 1996

Cari Amici,
ALCEI vuol portare un augurio affettuoso alla grande festa di Statte. Un saluto e un omaggio a tutti coloro che, con i piccoli quotidiani gesti, con il continuo impegno civile, hanno reso PEACELINK il primo fra i community network italiani.

Primo nei fatti concreti; primo per la capacità  di essere, oltre le tecnologie, una rete di persone unite dalla loro umanità . La telematica di PEACELINK è la tecnologia al servizio dell’umano, rivoluzionaria nella sua semplicità , strumento dei valori, nell’azione concreta come nello spirito che la anima.

E’ finita da tempo l’epoca della pioneristica, è maturata la necessità  di dare una voce comune, potente e democratica alle varie realtà  dalle molte diversità , ma i tempi si preannunciano lunghi e non facili.

Il rischio è rimanere esposti, isolati e deboli a difesa di questi spazi immateriali, a maggior ragione quando da essi prendono corpo azioni concrete non più circoscritte a pochi, quando da essi si tenta di “dare voce a chi non ce l’ha” e non solo all’interno dei nostri elaboratori.

ALCEI è grata a PEACELINK anche per la collaborazione concreta e amichevole che ha avuto fin dalla sua nascita. E’ bello ricordare l’apertura e la fiducia con cui PEACELINK ha messo a disposizione la sua rete quando abbiamo aperto il primo spazio di dialogo inter-reti, quel Forum ALCEI che continua a funzionare e che vorremmo vedere più spesso frequentato anche da Voi. Vorremmo che questa collaborazione continuasse a diventasse sempre più forte.

Ci sono due compiti da svolgere, due obiettivi condivisi fra voi e noi:

Uno è la cultura.
Far meglio conoscere, oltre il confuso e deviante rumore della fanfare commerciali intorno alle “nuove tecnologie”, quei valori umani e di servizio civile che la rete può e deve portare. Le tecnologie cambiano e passano, l’umanità  resta; ciò che conta è il valore del dialogo, dello scambio e del comune impegno perchè tutte le reti, nella loro ricca molteplicità , siano al servizio dei valori umani.

Dobbiamo rompere lo schermo della falsa informazione. Non solo quella negativa, che presenta le reti come covi di pirati e terroristi (soprattutto di quello che più il potere teme, l’opinione libera e incontrollabile) ma anche quella falsamente glorificatrice delle apparenze, che la fa sembrare uno stupido giocattolo per lo snobismo dei ricchi annoiati.

L’altro è la difesa.
Ciò che vediamo accadere negli altri paesi conferma che i pericoli ci sono, e sono seri. Possiamo dirci che i paesi in cui chi si collega alla rete, o tenta di esprimere un’opinione non “approvata”, rischia anni di galera sono geograficamente lontani. Ma nel mondo in cui viviamo, e specialmente sulla rete, tutto è vicino. Gravi fenomeni di censura manifesta o velata sono già  accaduti o stanno avendo luogo, e alcuni in nazioni vicine alla nostra, per cultura ma anche geograficamente: la Francia, la Germania, la Spagna…

E’ illusorio pensare che l’Italia sia “indenne” da questi pericoli. Censure, repressioni, pastoie burocratiche… con la scusa di proteggerci stanno cercando di imbrigliarci. Sono molti gli interessi, pubblici quanto privati, politici e amministrativi quanto economici, che vogliono al tempo stesso reprimere la nostra libertà  e impadronirsi del nostro mondo per assoggettarlo alle loro regole.

Senza grandi sforzi di fantasia, qui e oggi, in questa grande festa, il testimone della nostra illusione infranta. Una testimonianza, quella di Giovanni Pugliese che non può essere perduta nella memoria e deve continuare ad appartenere al bagaglio di esperienze di ciascuno di noi. Per questo, ma anche per rendere il nostro riconoscimento al lungo impegno personale, ben noto a tutti i presenti, ALCEI compie, qui e oggi, un piccolo, piccolo gesto concreto, annunciandoVi di aver accolto Giovanni Pugliese tra i soci onorari dell’Associazione.

Contro tutte le forze e gli interessi che vogliono legarci le mani e tapparci la bocca, e per t utti quei valori umani che la telematica può e deve servire, perchè c’è ancora molto che possiamo fare insieme. Con quotidiano impegno; e con quell’amicizia che ci avete sempre dimostrato e che vi ricambiamo, di cuore.

Il Presidente
Vittorio U. Orefice