Documento del 14 dicembre 1994

Perché mi sono iscritto a ALCEI
di Bruce Sterling
Mi chiamo Bruce Sterling e sono uno scrittore e giornalista di Austin, Texas, USA. Il 3 dicembre 1994 mi sono unito a un gruppo che si chiama “Associazione per la libertà  nella comunicazione elettronica interattiva”: mi sono iscritto a ALCEI e ho anche pagato la quota di iscrizione.

Ci si potrebbe chiedere perché uno scrittore del lontano Texas si iscriva a questo gruppo. Dopo tutto, non so l’italiano. Ho perfino qualche difficoltà  a pronunciare la parola “ALCEI”. Sono un cittadino americano e non ho il diritto, il bisogno o l’intenzione di interferire con la politica interna della Repubblica Italiana. Per quanto riguarda la comunicazione elettronica interattiva, c’è già  molto di cui occuparsi qui negli Stati Uniti — più di quanto una singola persona possa raccogliere e capire.

Tuttavia sono intensamente interessato agli sviluppi elettronici in Italia – un interesse che è cresciuto, senza che ne avessi l’intenzione, quest’anno. Ci sono diversi motivi. Uno è che l’Italia è il primo paese del mondo il gui governo è guidato da un magnate televisivo. Non sta a me giudicare se il suo modo di governare faccia bene o male alla Repubbica Italiana o ai suoi cittadini. Vorrei osservare che non è inusuale che la struttura di potere di un governo rifletta le principali fonti di potere, denaro ed influenza nell’economia. Mentre la società  si evolve dal potere materiale industriale al potere informatico post-industriale, sembra probabile che un potente televisivo possa diventare capo di stato.

L’Italia sarà  l’unico paese al mondo ad avere un tale sviluppo politico? Ne dubito. Al contrario, credo che in questo caso l’Italia sia diventata un laboratorio politico per il futuro del resto del mondo.

Nel 1992, ho scritto un libro intitolato “HACKER CRACKDOWN: Law and Disorder on the Electronic Frontier”. In italiano è stato pubblicato come “Giro di vite contro gli hacker”. In gran parte quel libro riguardava un’operazione della polizia americana chiamata “Operation Sundevil”, che avvenne nel 1990 e portò a sequestri di BBS. Considero questo un argomento molto importante, a tal punto che ho dedicato un anno e mezzo della mia vita a studiare e scrivere su questo tema.

In Italia, nel maggio 1994, la polizia ha lanciato un attacco sui BBS italiani che era almeno il doppio di Operation Sundevil e potrebbe essere addirittura cinque volte più grande. Questa è la più grande operazione di sequestri di bbs nella storia. La polizia italiana non è stata la prima ad organizzare un attacco su larga scala contro i BBS, ma lo ha fatto con molto più entusiasmo di chiunque altro al mondo.

Vorrei sapere molto di più su questa operazione del maggio 1994. Come accade spesso sulla frontiera elettronica, le informazioni sono confuse ed incoerenti. Chiaramente la polizia e la magistratura italiana non sono particolarmente desiderose di trattare questo argomento. Ma se riuscirò ad essere meglio informato su questo argomento, o su altre cose che potranno succedere, credo che sarà  per via di ALCEI. ALCEI è nata dopo quell’evento, e non a causa di esso: ma ora abbiamo un cane da guardia. Questo non significa, naturalmente, la fine dei nostri problemi. Ma almeno oggi c’è un gruppo organizzato di persone che si occuperà  di studiare e discutere argomenti come questi – ed a questo gruppo auguro ogni bene.

All’inizio di dicembre 1994, ero a Roma per festeggi are la pubblicazione della traduzione italiana di uno dei miei romanzi, “ISLANDS IN THE NET” (“ISOLE NELLA RETE”). Appena arrivato a Roma sono stato subito allarmato e rattristato dalla notizia di un attacco via computer all’agenzia di notizie Adn-Kronos. Considero gli attacchi alle agenzie di informazioni, da qualsiasi parte provengano, una cosa molto grave. Un’intrusione che colpisce una fonte di informazione per il pubblico è un grave atto criminale. Una tale attività  è immorale e merita di essere punita. Il caso Adn-Kronos è particolarmente disgustoso per la spacconata megalomane dell’intruso, che ha minacciato il pubblico con la sua intenzione di nuocere alla società  e sconvolgere le comunicazioni.

Non sono in grado di giudicare sull’esistenza o non esistenza della cosiddetta “falange armata”. Tuttavia, per quanto ne so, questo è il primo caso al mondo di un attacco telematico da parte di qualcuno che afferma, o finge, di essere un gruppo terroristico armato. Ancora una volta l’Italia apre la strada di ciò che potrebbe uno svi luppo generale nel mondo.

Storicamente, non sono pochi gli sviluppi politici cominciati in Italia e diffusi nel mondo. L’Impero Romano, per esempio. O il Rinascimento – un grande dono della civiltà  italiana. Basterebbe questo per ren dere importante lo studio degli sviluppi in Italia — anche senza le esperienze, meno felici, del ventesimo secolo in fatto di innovazione politica italiana.

Non è compito mio indicare come gli italiani debbano gestire il loro paese, nel ciberspazio o altrove. Tuttavia credo di non pretendere molto se chiedo di poter guardare — e guardare da vicino. Spero di fare proprio questo, con l’aiuto dei miei nuovi colleghi di ALCEI. Vorrei consigliare vivamente ad altri con simili interessi di dare il loro appoggio ad ALCEI. Auguro a questo gruppo il massimo successo nel nuovo anno, 1995 — ed oltre, verso il terzo millennio della nostra comune civiltà  globale.

Bruce Sterling

(bruces@well.sf.ca.us)