Documento del 9 gennaio 2002

Contro le ingiuste limitazioni dei diritti degli utenti DVD

Stampare, firmare, spedire – 09/01/02

All’Autorità  garante per la concorrenza ed il mercato
Via Liguria 26
00187 Roma

Raccomandata a\r anticipata via fax al n. 06/48162256

Pratiche distorsive della concorrenza nel mercato dei DVD e
pregiudizio per i diritti dei consumatori

Vi segnaliamo che l’attuale commercializzazione di DVD avviene in Italia ma anche nel resto del mondo – con modalità  distorsive della libera concorrenza. Pregiudicando sia i diritti delle imprese che operano nel settore della commercializzazione dei suddetti supporti (che non possono reperire film più recenti o a prezzi più vantaggiosi), sia i diritti dei consumatori (che sono totalmente esclusi dalla fruizione dei prodotti di un certo mercato, subiscono l’aggravio di maggiori prezzi e non sono liberi di effettuare copie di riserva di quanto da loro legittimamente acquistato, ex art. 64 ter L.633/41).
In conseguenza chiediamo di adottare tutti i provvedimenti per eliminare queste distorsioni commerciali e ripristinare i diritti dei consumatori.

Introduzione
I DVD sono dei supporti di memorizzazione ad alta capacità e per questa loro caratteristica sono utilizzati dall’industria del settore audiovisivo per la veicolazione di film, musica, concerti e quant’altro.
Per essere utilizzati i DVD richiedono l’impiego di un apposito apparato (analogo ad un videoregistratore) che ne riproduce i contenuti su un normale televisore o su un personal computer.
Tutti i produttori di apparati (Hitachi, Panasonic, Philips, Pioneer, Samsung, Sony, tanto per citarne alcuni) e di film (Warner Bros, Universal, Sony ecc.) impiegano un sistema che – per pure ragioni commerciali – fa si che un DVD legittimamente acquistato negli USA e nel Canada sia riproducibile solo ed esclusivamente da un lettore acquistato negli stessi paesi e non altrove.
Più nel dettaglio, il mondo è stato diviso in sei zone geografiche (1 per USA e Canada, 2 per l’Europa ecc.) realizzando i supporti e i lettori in modo da creare incompatibilità fra lettori e supporti acquistati in zone diverse.
Recentemente, per contrastare la diffusione di lettori DVD universali in grado di leggere supporti codificati in una qualsiasi delle sei zone alcune imprese come Warner Bros, New Line e Columbia hanno già  adottato degli ulteriori sistemi basati sulla tecnologia RCE (Region Control Enhancement) che impediscono l’impiego dei DVD Regione 1 su questi lettori (fonte: DVD Talk – http://www.dvdtalk.com/rce.html v.07/01/2002)

Perchè questo stato di fatto danneggia i consumatori

Necessità di acquistare più lettori DVD per utilizzare prodotti acquistati in altre zone. Questa strategia commerciale è un grave pregiudizio per i consumatori che sono costretti a comprare un lettore per ogni zona (posto poi di avere il televisore compatibile) o a modificare il proprio lettore, spendendo somme spesso consistenti, perdendo ogni garanzia sul prodotto e, in certi casi, violando anche involontariamente norme di legge.

Impossibilità di fruire del diritto alla copia di riserva di cui all’art. 64 ter L.633/41. I sistemi di codifica regionale e altri “presidi tecnologici” utilizzati dai produttori di lettori e DVD impediscono all’utente che ha legittimamente acquistato un’opera dell’ingegno di effettuare la cosiddetta copia di riserva così come garantito dall’art.64 ter l.633/41 e dalle sentenze n.1769/97 del 09/10/1997 Pretura di Pescara e n.1158/01 del 05/10/2001 Corte d’appello de L’Aquila (che hanno esteso analogicamente il vigore della norma dal software alle opere audiovisive).
Acquistando un film su DVD, infatti, non si diventa proprietari dell’opera ma – come ben evidenziato dalle schermate introduttive presenti su ogni supporto – si diventa titolari di un limitato diritto d’uso”. E’ evidente, quindi, che l’eventuale deperimento del supporto originale non fa venire meno il diritto a fruire dell’opera legittimamente acquistata.
Tuttavia, la presenza dei dispositivi di protezione inseriti dai produttori sia sui supporti sia sui lettori rendono impossibile l’esercizio del diritto in questione.

Impossibilità di accedere a condizioni di acquisto più vantaggiose
Nell’economia globale, è inaccettabile che un consumatore non possa scegliere il miglior prezzo per lo stesso prodotto. Con ciò attribuendo ingiustificati vantaggi commerciali ad alcuni operatori e a scapito degli altri.

Esclusione dall’accesso a contenuti importanti ma non economicamente utili da esportare.
Ma il rischio più grave è per la diffusione della cultura. Il DVD è uno strumento utilissimo per veicolare espressioni artistiche della più varia natura. Impedire – per mere questioni di interesse commerciale – di poter vedere un film o una rappresentazione teatrale realizzati in America, che mai sarebbero “tradotte” nella zona europea (o viceversa), significa tagliare fuori le persone da importanti esperienze di arricchimento culturale.

Discriminazione nella diffusione di software Open Source
La DVD Copy Control Association (DCCA) – titolare dei diritti sulla tecnologia di protezione CSS (Content Scrambling System – ha licenziato questa tecnologia anche ai produttori di software in ambiente Windows e Macintosh. Lo sviluppo indipendente e legittimo di software analoghi in ambiente Linux e Open Source, privi di questo sistema (non obbligatorio per legge, ma per mero contratto) ha scatenato una violenta reazione giudiziaria da parte della DCCA volta ad impedire che programmatori indipendenti realizzassero autonomamente questi programmi

Pericolo per la libertà di espressione e per i diritti civili
In particolare, l’azione della DCCA è diretta anche contro chi pubblica in rete i sorgenti dei suddetti software o li rende raggiungibili tramite un collegamento ipertestuale (link). Con ciò minacciando gravemente la lbertà  di espressione e di manfestazione del pensiero, oltre che la libertà  di ricerca scientifica.
Questa situazione era già  stata peraltro denunciata lo scorso anno in Italia da ALCEI (http://www.alcei.it/news/cs000128.html), insieme ad altre 19 associazioni internazionali senza che le pubbliche autorità prendessero in considerazione la cosa.

Conclusioni
In conseguenza di quanto sopra, ci rivolgiamo a quesa Autorità garante perchè voglia indurre sia i produttori di lettori DVD, sia quelli di opere audiovisive e quelli di software a distribuire sul mercato italiano solo prodotti che non recano danno ai diritti degli utenti e delle imprese.

Grazie per l’attenzione.

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